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protesi dentali

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Secchezza alla bocca

Da quando ho la protesi fissa sono iniziati problemi di secchezza alla bocca, gusto alterato, senso di bruciore

Buongiorno, da circa 1 anno mia madre (70 anni) si è fatta installare una protesi dentale fissa all'arcata superiore, da allora sono iniziati i suoi problemi di secchezza alla bocca, senso di bruciore, gusto alterato che l'hanno portata in uno stato di depressione crescente. L'odontoiatra che ha fatto la protesi ha prescritto esami allergici che sono risultati negativi e attualmente non sa come risolvere il problema. Chiedo se ci sia un odontoiatra esperto per questo tipo di malattie (in zona vicino a Mestre possibilmente) che possa visitarla, prescrivere gli esami necessari e formulare una diagnosi per risolvere il problema. Vi ringrazio fin d'ora.

Tenga presente che, per la guerra dei prezzi, l'odontoiatria italiana sta precipitando verso la scarsa qualità del prodotto. Alcuni dei sintomi possono essere riferiti alla così detta "Sindrome della bocca che brucia", che si accorda con la "depressione crescente" da stimolo irritativo posturale del campo trigeminale. Procedo solo per supposizioni. La SBB è sempre un brutto cliente. Se reversibile, faccia smontare la protesi superiore e faccia subito ritornare la mamma al provvisorio che aveva, meglio se con appoggio solo anteriore. Se qualcosa cambia (in meglio o in peggio, purché cambi) una mente fine (molto fine) può trovare il bandolo della matassa, e fare quel che deve. Buona fortuna!

Dott. S. Carpinteri 

Questa è una delle risposte date alla domanda “Da circa 1 anno mia madre (70 anni) si è fatta installare una protesi dentale fissa” presente su Dentisti-Italia.it.


Implantologia ed impianti

L’implantologia è quella parte dell’odontoiatria che si occupa di sostituire i denti persi con protesi inserite dentro le ossa mascellari.

In tutti gli impianti endossei sono presenti tre parti distinte:

  • La vite.
    È quella che va a sostituire la radice del dente e per questo motivo viene collocata profondamente nelle ossa mascellari.
  • La corona.
    È il pezzo più esterno dell’impianto. Costruita per sostituire e simulare perfettamente la funzione, l’aspetto e la resistenza del dente perso.
  • Il pilastro.
    È la parte intermedia della protesi, e funge da legame tra le altre due.

Nell'implantologia endossea si distinguono due importanti scuole: quella italiana e quella svedese. Alla prima si deve l'introduzione della tecnica del carico immediato, del titanio come materiale d’impianto, e della saldatrice endorale. Alla seconda si deve la metodica d’impianto a carico differito, alcune importanti tecniche di rigenerazione ossea, e l’introduzione del concetto di osteointegrazione.

Le metodiche implantologiche prevedono due distinte tecniche chirurgiche:

  • La sommersa, detta anche “a due stadi”.
    La gengiva viene tagliata e staccata dall’osso. La parte endossea dell’impianto viene inserita e poi ricoperta dalla mucosa chiusa da punti di sutura. Dopo qualche mese si procede alla riapertura e all’avvitamento del resto della protesi.
  • La scoperta, detta anche “a uno stadio”.
    La protesi viene inserita senza l’utilizzo del bisturi ma per via transmucosa. La testa dell’impianto emerge dalla gengiva, e può essere coperta da un tappo e lasciata ad integrarsi per qualche mese oppure caricata immediatamente.

Due tipologie distinte di protesi sono:

  • La One to One, in cui ad ogni vite corrisponde una corona;
  • La All on Four (o Six), in cui su soli quattro o sei pilastri si reggono fino a dodici nuovi elementi dentali.

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